NOTE STORICHE Il nome "Isole e Olena" è nato negli anni '50 quando due diverse fattorie, "Isole" ed "Olena" furono acquistate dalla famiglia De Marchi e vennero allora riunite. La storia di entrambe si perde nel medioevo e di Olena si hanno già documentazioni nel 12° secolo. Come molti piccoli villaggi Olena era, ed è stata per secoli, autosufficiente. Isole divenne una vera fattoria nel 1700 ad opera della famiglia Elmi che ne fu proprietaria fino al XX° secolo. Attualmente Isole è il centro aziendale di Isole e Olena. Fin dagli anni '50 la famiglia De Marchi cominciò ad abbandonare il sistema di coltivazione promisque allora in uso. Nuove vigne sono state piantate e la cantina è stata ampliata. Oggi Isole e Olena è condotta da Paolo De Marchi e dalla sua famiglia. Paolo arriva dal Piemonte, da una famiglia con tre generazioni di esperienza nella viticoltura, nel nord Piemonte. Paolo è cresciuto in stretto contatto con il mondo del vino seguendo con entusiasmo gli sviluppi dell'azienda del nonno, il Castello Sperino, dove a Lessona veniva prodotto l'omonimo vino a base di Nebbiolo. Paolo cominciò a dirigere Isole e Olena nel 1976 con l'obiettivo di combinare la sua educazione tecnico-scentifico con la volontà di sperimentare al fine di ottenere un miglioramento qualitativo della produzione. La sua opera iniziò con una ricerca di selezione clonale sul Sangiovese e con l'impianto di nuovi vigneti. Il taglio tradizionale del Chianti Classico fu gradualmente cambiato per eliminare le uve bianche, il Chianti diventò gradualmente un vino di medio corpo, con un possibile invecchiamento in cantina, ma senza dimenticare completamente il carattere tradizionale di vino fresco e di buona bevibilità. Contemporaneamente Paolo cominciò a sperimentare la possibilità di vinificare il Sangiovese in purezza. I suoi sforzi in questa direzione hanno dato come risultato un vino chiamato Cepparello. La voglia di sperimentare lo portò ad impiantare nei primi anni '80 tre varietà francesi allora praticamente assenti in Chianti: Cabernet Sauvignon, Syrah, Chardonnay. I tre vini ottenuti vanno oggi sotto la demoninazione "Collezione De Marchi" al fine di rendere evidente che non intaccano la tradizione la quale rimane alla base dei vini da varietà autoctone, ma a ricordare anche che il rispetto della tradizione non è necessariamente la chiusura ad ogni sperimentazione. La tradizione è un flusso dinamico ed una direzione da seguire non una immagine statica del passato, ma un punto di vista privilegiato verso il futuro. La passione per la ricerca di Paolo lo porta a nuovi e continui studi, al momento incentrati sulla ricerca microbiologica e biochimica della fermentazione del Vin Santo, argomento del quale ancora moltissimo è sconosciuto. I progetti dell'azienda per il futuro riguardano principalmente il completamento della sostituzione dei vecchi impianti e la ristrutturazione dello storico villaggio di Olena.