Regione: Piemonte
Dal 1761 produttori in Barolo
Quando un grande conoscitore di vino sente la parola Barolo è inevitabile che pensi subito a Borgogno. Fondata nel 1761 è infatti la più
storica cantina del Piemonte. Insieme a questo vanta anche altri primati: 1861, al pranzo celebrativo dell’Unità d’Italia si brinda con il Barolo Borgogno; 1886, lo Zar di tutte le Russie Nicola II Romanov stappa una bottiglia di Barolo Borgogno per il banchetto organizzato in suo onore dalla famiglia dei Savoia.
A decidere le sorti della cantina nel 1920 ci pensa il genio, Cesare Borgogno, che inventa il primo modello di distribuzione di vini in
Italia, arriva tra i primi a far conoscere il Barolo nel mondo e realizza la mossa che ne segnerà il futuro, si “dimentica” 20.000 bottiglie di ogni grande annata di Barolo.
Nel 1968 dopo la scomparsa di Cesare Borgogno, la conduzione dell’azienda passa alla nipote Ida e al futuro marito Franco Boschis.
Nel 1972: Una bottiglia di Barolo Borgogno dell’annata 1886 raggiunge la cifra di 530.000 lire all’asta di vini storci tenutasi a Torino. Assoluto record per quel tempo, e anche la cifra più alta mai raggiunta in precedenza da alcun altro vino italiano.
Nel 1984: Entrano in cantina i figli Cesare e Giorgio Boschis.
Dal 2008 una nuova filosofia... non cambiare nulla! Rimanendo classici e tradizionalisti
OGGI
2008: La famiglia Farinetti acquista Borgogno giurando di salvaguardare le tradizioni di questa cantina storica. Andrea Farinetti assume la conduzione dell’azienda nel 2010 dopo aver termianto gli studi alla scuola Enologica di Alba, ereditando il testimone della famiglia Boschis.
2009: Avviene un’importante opera di ristrutturazione dell’edificio, riportato alle sue sembianze storiche.
2013: Secondo la vera tradizione di Langa Borgogno ricomincia a utilizzare solo cemento per le fermentazioni dei vini.
2015: Due grandi cambiamenti: la conversione al biologico e l’acquisto di 3 ettari nel tortonese per la produzione di Timorasso.
2016: Una grande ristrutturazione delle cantine storiche riporta alla luce le più vecchie vasche in cemento e consente il ripristino di alcune aree di lavorazione. Inoltre 11 ettari in una delle posizioni più belle delle Langhe, Madonna di Como, vanno aggiungersi ai 20 ettari aziendali.