AVI VSODP92
Uve: Prugnolo Gentile. Maturazione: in caratelli per 10 anni. Affinamento in bottiglia: 6 mesi. Gradazione alcolica: 15% vol. Temperatura di servizio: 16°C. Caratteristiche organolettiche: di colore ambrato carico, al naso si offre ricco e concentrato, con profumi di confetture di amarena e di prugna e canditi di frutta rossa; in bocca è pieno, quasi cremoso, armonico, complesso, unico, di lunghissima persistenza. Abbinamenti: vino da meditazione; si escludono abbinamenti a cibi ed è consigliabile servirlo in piccole quantità, ma in grandi bicchieri. Non si può dire che il Vin Santo Avignonesi sia una cosa a parte, perché ogni Vin Santo è una cosa a parte. Si può invece dire che ogni vinsantaia ha il suo Vin Santo. E si può dire perfino che ogni caratello ha il suo Vin Santo. Diversi il colore, il quadro aromatico, la densità, la struttura, la tonalità di dolce, il nerbo acido. Ed ognuno di loro a suo modo, ma in maniera inconfondibile, ha il sapore della Toscana. Il Vin Santo non è un mezzo per fare fatturato e soldi. Se sarà prodotto per questo scopo, quel Vin Santo non sarà mai grande. La qualità si trova in una dimensione diversa. Non importa quanto tempo occorra, quanta energia occorra, quanto denaro occorra. Quello che conta è la qualità, e basta. Più è difficile da raggiungere, più grande è la soddisfazione e, di regola, più grande è il risultato. Ecco dunque le regole con cui viene prodotto il Vin Santo Avignonesi. Non si possono produrre grandi vini, se non si parte da grandi uve. Produrre poco per ceppo e poco per ettaro, in vigneti ben realizzati, ben esposti, ben areati e ben coltivati, è regola sacrosanta. Vale per tutti i vini e soprattutto per il Vin Santo. Gli aromi varietali non sono riscontrabili nel Vin Santo finito. E' quindi difficile fare una classificazione delle varietà più adatte. In generale si può dire che devono essere privilegiate varietà che producano uve idonee all'appassimento, quindi ben mature, con buccia resistente e con grappoli spargoli. Per l'Occhio di Pernice si utilizzano uve di Prugnolo Gentile al 100%. La nostra esperienza ci insegna che, anche in un vigneto ben coltivato, la percentuale dei grappoli adatti alla produzione del Vin Santo raramente supera il venti per cento. Dopo la raccolta i grappoli vengono portati nell'appassitoio per essere distesi in unico strato e non troppo fitti sopra cannicci disposti su vari piani e sorretti da castelli di legno. L'appassimento dura sei mesi, durante i quali l'uva non viene mai toccata per nessun motivo. Unica variante alle tecniche antiche, sicuramente migliorativa, è al momento della pressatura, con l'utilizzo di presse pneumatiche, che sono andate a sostituire i vecchi torchi a vite. La quantità di mosto che si ottiene non supera mai il quindici per cento dell'uva fresca e contiene una percentuale di zucchero altissima (dal 55 al 60 per cento). Dopo circa due mesi, al termine della naturale decantazione, il mosto viene messo nei caratelli, piccole botti generalmente di rovere di circa 50 litri. I caratelli non sono a perdere, come le barrique. Durano finché non evidenziano difetti di profumo e finché sono in grado di tenere. Questi vengono riempiti solo per nove decimi del loro volume, con due litri di madre e quarantatre di mosto. La madre è una specie di sedimento scuro e denso che si trova, ben diviso dal Vin Santo, sul fondo dei caratelli, e che contiene famiglie di fermenti specializzate a vivere e a moltiplicarsi in un mezzo così ricco di zucchero. I caratelli vanno chiusi subito dopo il riempimento. Poi non si tocca più, per dieci anni. Dieci anni di pazienza assolutamente necessaria. In fine arriva il giorno della loro apertura. Di solito nel mese di maggio, a fine luna calante, quando il mosto nuovo si è sufficientemente pulito. Un gran giorno che ci ripaga dell'attesa.Categoria | Vini da Dessert |
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Regione | Toscana |